20 Aprile 2020
Ci siamo chiesti quale sarà il futuro della mobilità urbana post covid-19.
Al termine del lockdown ognuno, individualmente, sceglierà come muoversi in funzione delle proprie esigenze, della propria percezione del rischio, del proprio concetto di convenienza.
E a quali condizioni siamo disposti ad accettare alternative all’auto privata?
Un’indagine su un ampio campione può essere il primo passo per riprogettare l’esperienza urbana e per comprendere se siamo realmente pronti a cambiare le nostre abitudini di mobilità.
“Per dare un futuro al trasporto pubblico serve coraggio…” e in assenza (almeno per ora) di coraggio, proviamo a raccogliere informazioni che possano essere utili a disinnescare la bomba.
Qui il link all’indagine sulla mobilità post covid-19: https://bit.ly/mobilitapostcovid
I dati anonimi raccolti saranno forniti alle autorità competenti in materia di pianificazione dei trasporti, alle aziende di trasporto pubblico e agli enti di ricerca. Al termine dell’indagine il dataset sarà rilasciato in formato opendata.
Hanno già trasformato i colleghi in atleti della mobilità sostenibile e contribuito attivamente a ridurre le emissioni i dipendenti di INAIL, LIST, ISPRA, Fondazione Unipolis, Fondazione CRT e tanti altri.
Che si tratti di un progetto di sostenibilità per i dipendenti o di sponsorship per i nostri campioni, la partita del cambiamento la giocano anche aziende e organizzazioni.