L’indagine di MUV sul Mobility Manager per Wired Italia - MUV B Corp

L’indagine di MUV sul Mobility Manager per Wired Italia

13 Gennaio 2021


A dicembre 2020 MUV ha condotto un’indagine per Wired Italia contattando le 14 città metropolitane e chiedendo di parlare con il mobility manager d’area. L’obiettivo dell’inchiesta è stato quello di fornire un quadro indicativo circa la pianificazione e programmazione della mobilità in Italia.

Abbiamo approfondito in questo articolo il ruolo del responsabile della mobilità aziendale (e scolastica), gli obblighi di legge e le difficoltà che si trova ad affrontare da ben prima della pandemia di Covid-19. 

Ma facciamo un breve ripasso. Il Decreto Rilancio (D.L. n. 128 del 19 maggio 2020) ha stabilito che le aziende con più di 100 dipendenti e la sede in un Comune con popolazione superiore a 50.000 abitanti, devono prevedere a nominare un Mobility Manager e a redigere un PSCL (Piano Spostamenti Casa Lavoro) entro il 31 dicembre di ogni anno.

Sappiamo anche che la legge è intervenuta molto tempo prima: nel 1998 con il decreto Ronchi e nel 2015 con l’obbligo esteso alle scuole. 

Normative ultraventennali e recentissimi decreti, quale è il bilancio italiano odierno sul Mobility Manager? 

Contattando le amministrazioni comunali ne è emerso qualche dato interessante.

La città metropolitana di Catania ha messo a disposizione un questionario standardizzato e uno strumento software dedicato ad enti ed aziende. Tuttavia risultano solo 24 gli enti pubblici e le aziende private che hanno aderito all’iniziativa e solo 3 aziende hanno trasmesso il piano di mobilità a dicembre 2019. La situazione non migliora sul fronte scolastico: 17 istituti su 1055 censiti hanno nominato il mobility manager.

In Sardegna la situazione è peggiore: a Cagliari l’unica azienda che ha trasmesso il Pscl è Poste Italiane.

Palermo e Bari non hanno un mobility manager d’area.

A Firenze i PSCL consegnati dalle aziende sono solo 5.

Nella capitale, invece, sono in totale 309 i mobility manager esterni con cui il Comune si relaziona (258 di aziende ed enti, 51 scolastici). A dicembre 2019, a Roma, risultano trasmessi 178 piani di mobilità aziendale, nessuno scolastico.

Milano, invece, si relaziona con 180 mobility manager aziendali, ma solo 27 aziende hanno predisposto il PSCL.

A Bologna su 40 mobility manager esterni attivi, risultano 28 piani approvati.

La città metropolitana di Torino, infine, si rapporta con oltre 60 mobility manager ma i piani di mobilità consegnati in media all’anno sono solo una dozzina.

Da Genova, Venezia, Napoli e Reggio Calabria nessuna risposta.

É evidente l’inconsistenza dei numeri.

I piani prodotti a oggi sono pochi. 

“A Milano, Bologna, Roma aziende e scuole hanno presentato pochi piani ai mobility manager di area, quando ne servirebbero migliaia. Per avere un’idea: solo a Roma, a fronte dei 51 piani presentati, le istituzioni scolastiche sono circa 3.000. Anche laddove qualcosa è stato fatto, è ahimè del tutto insufficiente”.

Toti Di Dio, co-founder di MUV B Corp

É il momento di riprogettare la domanda e l’offerta di trasporto per il futuro della mobilità in Italia.

A questo link l’articolo completo di Antonio Piemontese pubblicato su Wired Italia. 

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