Mobilità sostenibile, le tendenze 2024. - MUV B Corp - Blog

Mobilità sostenibile: com’è andato il 2023 e quali saranno i trend nel 2024?

22 Gennaio 2024


Quali sono gli emergenti trend di mobilità sostenibile nel 2024 che stanno plasmando il nostro modo di muoverci nelle città del mondo? In questo articolo facciamo una previsione e analizziamo, ex post, i nostri pronostici di gennaio 2023.

1. Continua l’elettrificazione dei trasporti e si conferma la prima tendenza di mobilità sostenibile nel 2024.

La stima di Motus-E confermerebbe la sempre più diffusa adozione di veicoli elettrici: le auto elettriche circolanti in Italia al 31 dicembre 2023 sarebbero poco più di 220.188 con un incremento del 35,11% rispetto allo stesso periodo del 2022, C’è però un però. Tra i grandi del Vecchio Continente, il nostro paese rimane l’unico dove l’elettrico fatica a decollare. E se le auto elettriche a livello globale raggiungono il 19%, in Italia nel 2023 rappresentano ancora il 4,2%. Il prezzo elevato, i dubbi sull’autonomia e la diffusione dei punti di ricarica sono alcuni dei motivi per cui gli automobilisti italiani desistono.

Avevamo poi portato l’esempio della francese Electra che ad inizio 2023 faceva il suo ingresso nel mercato italiano. A gennaio 2024 raccolgono 300 Milioni per finanziare l’ambizione di costruire il più grande network europeo di infrastruttura di ricarica. Kudos Electra!
Possiamo affermare che il numero di auto elettriche immatricolate è in aumento e l’elettrificazione è in pieno sviluppo, grazie all’espansione delle infrastrutture di ricarica e alle politiche di incentivo all’uso di veicoli elettrici. Tutti segnali di un interesse crescente verso la mobilità sostenibile nel 2024 che ci spingono sempre più verso l’ambizioso obiettivo 2030 di 6,6 milioni di auto elettriche circolanti.

2. Consolidamento degli operatori e maggiore regolamentazione caratterizzerà la sharing mobility nel 2024.

La sharing mobility continua a crescere e sarà un trend che si confermerà nella mobilità sostenibile del 2024. Lo conferma l’Osservatorio Nazionale Sharing Mobility, nel suo report annuale presentato a novembre 2023; il numero di noleggi totali nel vehiclesharing nel 2022 è cresciuto del 41% rispetto al 2021. Cresce anche il numero di comuni italiani che attivano un servizio di veichlesharing: Milano si conferma la capitale della sharing mobility italiana e la terza città in Europa per incremento della micro mobilità condivisa nel 2023. Dato importante è la riduzione dell’offerta di servizi di scootersharing nel 2023, che ha visto alcuni importanti player internazionali abbandonare il nostro Paese con la conseguente diminuzione del 45% nel numero di veicoli e la chiusura di 12 servizi su 22. 

Cosa significa questo? Che, come spiega Lorenzo Bertuccio, presidente di Euromobility, a Economy Up, stiamo assistendo a un consolidamento degli operatori e una maggiore regolamentazione della sharing industry.

Nel panorama attuale della mobilità sostenibile, il fenomeno dello sharing mobility sta vivendo più che altro un momento di riflessione. Si sta verificando un consolidamento nel settore dello sharing, dopo una sorta di bolla iniziale che ha visto un’esplosione di offerte sul mercato. Molti operatori di monopattini e scooter sharing hanno lasciato l’Italia, consapevoli che si tratta di una realtà di business con margini piuttosto limitati, accentuata dalla presenza di troppi attori sul mercato”.

Lorenzo Bertuccio, presidente di Euromobility.

Per non soccombere alcuni operatori di micromobilità attuano strategie di unione, come nel caso di Dott e Tier.

3. Tecnologie intelligenti, connettività e Intelligenza Artificiale sempre più protagoniste nel nostro modo di muoverci.

L’importanza crescente dell’intelligenza artificiale e dell’innovazione digitale è un aspetto fondamentale e sempre più rilevante nel settore dei trasporti. Questa tendenza è in linea con gli sviluppi osservati fino al 2023 e riflette una direzione che probabilmente continuerà a caratterizzare il 2024 e oltre. L’intelligenza artificiale, in particolare l’AI generativa, non è solo una tecnologia innovativa ma una forza trasformativa che può rivoluzionare il modo in cui le operazioni di trasporto vengono gestite e ottimizzate. Previene incidenti, ottimizza percorsi di viaggio e migliora la sicurezza complessiva attraverso analisi predittive e monitoraggio in tempo reale. 

4. La sperimentazione MaaS (Mobility as a Service) continua nel 2024.

La prima fase della sperimentazione del progetto “Mobility as a Service for Italy” con le prime tre città pilota individuate – Milano, Napoli e Roma – si è conclusa a dicembre 2023. Nel corso di quest’anno verrà predisposto un documento contenente i risultati e la valutazione degli impatti mentre si procederà con la seconda e la terza fase di sperimentazione che estenderanno il progetto ad altre città e territori. Le città selezionate per la seconda fase sono Bari, Firenze e Torino mentre i territori individuate per la terza e ultima fase sono la Provincia Autonoma di Bolzano e le Regioni Abruzzo, Campania, Emilia-Romagna, Piemonte, Puglia e Veneto. Continua quindi il piano del Governo italiano per integrare più servizi di trasporto pubblico e privato in un’unica piattaforma. 

5. Sempre più Città 30.

muv game città 30

Nel 2023, il concetto delle “Città 30” ha avuto una significativa evoluzione in Italia, con diverse città che hanno adottato questo modello per migliorare la sostenibilità e la vivibilità urbana. Dal 16 gennaio Bologna è diventata la prima città in Italia ad abbassare il limite di velocità a 30 km/h nella maggior parte delle strade urbane, inserendosi così all’interno di un gruppo di grandi “città 30” europee, come Madrid, Parigi, Lione, Valencia, Helsinki. 

Un altro esempio è Milano, che seguendo il trend della mobilità urbana sostenibile 2024, sta gradualmente abbassando il limite di velocità in diverse zone. Seguiranno il modello di Città 30 Bergamo e Parma. L’esempio europeo, nonostante le polemiche, sta dimostrando che istituire una Città 30 non causa un allungamento dei tempi di percorrenza per gli automobilisti: anzi, si ha un sostanziale decongestionamento del traffico e una riduzione significativa degli incidenti

6. Le aziende sono chiamate all’appello per impegnarsi nella riduzione del proprio impatto ambientale.

È ormai obbligo morale e sociale porre una maggiore attenzione all’ambiente da parte delle aziende in particolare alle Scope 3, ovvero quelle emissioni prodotte nella catena del valore di un’azienda come risultato delle sue attività. Gli spostamenti casa-lavoro dei dipendenti sono spesso la causa principale delle emissioni “Scope 3” e dipendono da abitudini e comportamenti difficili da cambiare.

Come avevamo approfondito in questo articolo, il 2024 segna l’anno in cui le aziende si preparano ufficialmente per conformarsi alla Corporate Sustainability Reporting Directive (CSRD). Le prime aziende dovranno applicare le nuove regole per la prima volta nell’esercizio finanziario 2024, per i rapporti pubblicati nel 2025. È stato infatti introdotto, per le società che rientrano in alcuni parametri e poi gradualmente per tutte negli anni successivi, l’obbligo di presentare il Report di Sostenibilità che andrà a sostituire la Dichiarazione Non Finanziaria. Il 22 dicembre 2023 sono stati pubblicati nella Gazzetta Ufficiale gli European Sustainability Reporting Standards (ESRS) sotto forma di regolamento delegato.

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Hanno già trasformato i colleghi in atleti della mobilità sostenibile e contribuito attivamente a ridurre le emissioni i dipendenti di INAIL, LIST, ISPRA, Fondazione Unipolis, Fondazione CRT e tanti altri.

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